Ci sono Uomini capaci di una visione verso il futuro, di anticipare i tempi, interpretare i flussi del divenire.
Ci sono Uomini determinati verso uno specifico obiettivo, che vi dedicano la loro esistenza al punto da destinare ogni gesto, ogni
pensiero, o dettaglio, in quella direzione.
Era così, Alberico.
Principe non solo per titolo.
Antesignano del biologico, profondo amante della sua terra, di cui curava ogni sfumatura, dai semi, fino ai frutti.
Impiantò varietà di vitigni sconosciute all’epoca, predispose un sistema di produzione del vino ancora oggi utilizzato.
Il vino del Principe Alberico Boncompagni Ludovisi non era per tutti e la differenza non la faceva l’appartenenza a una classe
sociale, bensì il riconoscimento dei valori con cui era stato coltivato e prodotto.
Sotto una coltre di austerità, Alberico nascondeva una grande sensibilità verso le piccole cose e sapeva riconoscere negli occhi di
chi si presentava al suo cospetto, chiedendo di poter comprare delle bottiglie di vino, se in quella persona albergava la medesima capacità di riconoscere il valore di ciò che lui aveva accuratamente creato. In caso contrario, la vendita veniva negata.
È da qui che sono ripartite le tre nipoti, dalla vigna antica, per restituire vita a questa storia ed è per questo che, nella Tenuta Principe Alberico è oggi possibile vivere il passato sentendosi parte del futuro e assaporare un vino prodotto da vitigni che affondano le radici in tempi lontani, tutti da scoprire e da raccontare.
Qui.